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ADOLESCENTI

L'ADOLESCENZA
"L'adolescenza non è una malattia, ma una stagione della vita. Fatta di turbolenze e di stagnazioni, di azioni che si esauriscono in gesti, di progetti che rimangono sogni. L'adolescenza termina ma non passa mai. [...]
E' un'età che non è solo crisi e disagio ma spinta vitale verso il cambiamento, appello al mondo adulto perchè ascolti la parola del passaggio. Un'età dell'oro a cui attingere e da cui imparare anche quando la vita entra in altre stagioni"(Fabbrini, Melucci, 2000).
 
"Che cosa ci occorre in adolescenza?
Un guscio, se è possibile, per potercisi rintanare dentro a cambiare pelle.
Quando i gamberi cambiano guscio, prima cosa perdono quello vecchio restando senza difesa durante il tempo necessario per farne uno nuovo. Ed è proprio in questo periodo che sono esposti a un grave pericolo. Per gli adolescenti è un pò la stessa cosa e fabbricarsi un nuovo guscio costa tante lacrime e tante fatiche che è un pò come se lo si 'trasudasse' (Dolto, 1989).
Non è una operazione privata che si compie nel silenzio, come parrebbe.
Si consumano le briciole dell'infanzia, si tracciano le trame della giovinezza ( studi, ipotesi professionali, prove amorose...) e vi si attiva sovente l'intera famiglia. Il nucleo familiare concorre e partecipa, e a propria volta cambia pelle, cercando conforto e protezione" (Munari Poda, 2003).
"L'adolescente ci chiede non tanto di essere "curato", teme anzi spesso - nel suo curioso impasto di pensiero magico e di saggezza - di uscire dalla "cura" snaturato rispetto al suo Essere nel mondo, ma di essere ascoltato nei suoi clamori e nei suoi silenzi e accompagnato con delicatezza, con rispetto e con pudore nella stagione in cui si cambia guscio, ha da abbandonare le sue antiche protezioni e tenta di fabbricarsi una copertura temporanea, un "guscio" provvisorio [...].
Se c'è dialogo sarà dialogo maieutico volto ad aiutare la nuova nascita, a cercare insieme un senso al vivere  e al morire, a dare forma più consapevole al proprio esistere" (Munari Poda, 2003).
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